L'importanza della contrattazione collettiva e il CCNL CED

L'importanza della contrattazione collettiva e il CCNL CED

Cos'è un contratto collettivo nazionale del lavoro.

Quando parliamo di contratti collettivi nazionali del lavoro ci riferiamo a contratti stipulati dalle organizzazioni rappresentative degli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori, differenti a seconda della categoria. In Italia la contrattazione collettiva si articola su diversi livelli, da quello interconfederale, a quelli di categoria, locali e aziendali. I contratti che oggi hanno maggiore rilevanza pratica sono i contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL) conclusi a livello di categoria.
In Italia la banca dati ufficiale è tenuta dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), organo di rilievo costituzionale previsto dall'articolo 99 della Costituzione italiana, il quale gestisce un archivio elettronico di tutti i CCNL correnti e passati. È bene sottolineare che il contratto collettivo ha due principali finalità:

  • determinare il contenuto essenziale dei contratti individuali di lavoro in un certo settore, sotto gli aspetti economici e normativi.
  • disciplinare i rapporti tra i soggetti collettivi, le cosiddette relazioni industriali.

CCNL CED

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Dipendenti dei CED – Centri Elaborazioni Dati è stato sottoscritto per la prima volta nel 1997, dall’associazione datoriale ASSOCED - Associazione Italiana Centri Elaborazione Dati e dall’associazione dei lavoratori UGL TERZIARIO. Da allora il CCNL CED, puntualmente rinnovato ad ogni scadenza e perfezionato nei contenuti, ha conosciuto una fase di inarrestabile crescita, suggellata nel 2012 dall’adesione dell’associazione datoriale L.A.I.T. - Libera Associazione Italiana dei Consulenti Tributari e dei Servizi Professionali.

Per rispondere al cambiamento tecnologico all’origine dei nuovi processi produttivi e occupazionali, con l’accordo di rinnovo del 13 dicembre 2018 le Parti contrattuali hanno portato a sviluppare un percorso normativo esteso al settore dell’Information and Communication Technology (ICT) e a quello delle Professioni Digitali, dando vita al CCNL CED ICT, Professioni Digitali e STP.

L’interesse delle aziende nel Ccnl Ced ha portato nel tempo allo sviluppo di un sistema di servizi e strutture che contempla, tra l’altro, l’istituzione di due importanti enti di matrice contrattuale ossia il Fondo Easi e l’EBC, rispettivamente l’Ente di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti dei Ced e l’Ente bilaterale nazionale.

Enti di matrice contrattuale: Fondo EASI — EBCE

Fondo EASI è l’Ente di Assistenza Sanitaria Integrativa per i dipendenti dei Centri Elaborazione Dati, ICT, professioni digitali e STP nato nel con lo scopo di garantire trattamenti di "Assistenza Sanitaria Integrativa" ai lavoratori iscritti all'Ente. Da sempre il Fondo Easi contribuisce a garantire la sostenibilità della sanità italiana attraverso la diffusione fra la popolazione di una cultura della previdenza sanitaria che consenta ai cittadini di tutelarsi dai rischi secondo criteri mutualistici, evitando così di essere finanziariamente colpiti nel momento del bisogno. Grazie alla collaborazione con la compagnia Assicurativa UniSalute è stato predisposto per gli iscritti al Fondo EASI un sistema di convenzionamenti con strutture sanitarie private mediante proprio
personale specializzato, oltre alla possibilità di richiedere prestazioni attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.

E.B.C.E. è l’Ente bilaterale nazionale centri elaborazione dati, nato nel 2002 come strumento di gestione condivisa delle opportunità e degli istituti contrattuali derivanti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti di CED, ICT, Professioni Digitali e STP. E’ espressione di una strategia bilaterale, fondata sulla condivisione delle competenze delle associazioni datoriali e sindacale che lo costituiscono, volta ad impostare e dare vita a un progetto comune di crescita del territorio in cui operano, attraverso l’evoluzione della competitività delle aziende e il miglioramento del benessere dei lavoratori. E.B.C.E. è, infatti, promotore delle più virtuose politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, di cui si occupa anche attraverso l’erogazione di servizi calibrati sui bisogni dei lavoratori e delle aziende aderenti al sistema della bilateralità per alleggerire gli oneri e costi di gestione in azienda, migliorandone la produttività e rispondendo allo stesso tempo ai fabbisogni personali e familiari dei lavoratori. Opera, inoltre, in materia di politiche attive del lavoro, di formazione e qualificazione professionale, di tutela della salute e della sicurezza nel luogo di lavoro, di previdenza e di sostegno al reddito per i lavoratori.

La bilateralità e il welfare contrattuale

Gli enti bilaterali con il tempo hanno acquisito un ruolo propulsivo per la realizzazione degli obiettivi definiti in sede contrattuale, sia a livello nazionale che territoriale, pertanto anche il dialogo tra bilateralità e welfare è crescente. Alla luce di ciò, la bilateralità di matrice contrattuale ha acquisito un ruolo fondamentale anche nell’erogazione del welfare e sempre più spesso sono gli enti a scegliere di proporre ad aziende e lavoratori delle vere e proprie piattaforme di welfare simili a quelle che hanno a disposizione i dipendenti delle medie e grandi imprese. È stato proprio E.B.C.E., infatti, ad individuare nella società di benefit TreCuori, in Intesa Sanpaolo e in EDENRED i partner ideali con cui sottoscrivere accordi vantaggiosi e in linea con le esigenze di lavoratori e datori in abito di welfare.

Va evidenziato, infatti, che si è assistito nel tempo al rafforzamento del welfare di tipo contrattuale che ha conosciuto una diffusione crescente nel panorama della contrattazione nazionale. Le associazioni ASSOCED, LAIT e il sindacato dei lavoratori UGL Terziario, in aggiunta agli aumenti retributivi previsti in busta paga dai CCNL, hanno introdotto l’obbligo di erogare a tutti i dipendenti beni e servizi di welfare contrattuale sotto forma di flexible benefit dal valore complessivo di € 150,00 aggiuntivi rispetto a quanto eventualmente già erogato dall’azienda sia a titolo individuale che collettivo. Anche per l’anno 2024 tale benefit deve essere riconosciuto entro il mese di settembre, oppure in base alla regolamentazione adottata dalla singola azienda, sottolineando come sia il datore di lavoro a dover condurre un’indagine accurata per permettere ai dipendenti di usufruire di una serie di benefit in linea con le differenti esigenze.

È bene, quindi, ricordare che un’adeguata politica di welfare si deve basare su due elementi importanti: la conoscenza dei bisogni dei lavoratori e una corretta comunicazione tra datori di lavoro e lavoratori.

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A cura di Fondo EASI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa

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