NEWSLETTER #6 - 16 Luglio 2024
HPV: un virus silenzioso da sconfiggere
Hpv: incidenza e cos'è
Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare del virus HPV, o virus del papilloma umano, ossia un virus a DNA molto diffuso tra la popolazione e collegato soprattutto all'insorgenza del tumore al collo dell'utero. Sono stati proprio gli studi scientifici, infatti, a dimostrare che almeno il 90% dei casi di tumore della cervice uterina sono dovuti all'infezione da HPV. Va sottolineato, però, che nella maggior parte dei casi il virus è asintomatico, per cui tra coloro che si infettano almeno il 90-95% riesce a debellare rapidamente il virus e spontaneamente, grazie al sistema immunitario. Solo il 5-10% di coloro che hanno l'HPV rischia una progressione verso il tumore della cervice uterina. Fino ad oggi sono stati riscontrati più di 120 tipi di HPV, classificati in base al rischio che possa trasformarsi patologie maligne. Di queste tipologie virali 12 ceppi sono stati classificati ad alto rischio e due (HPV 16 e 18) si sono rivelati responsabili dell'evoluzione tumorale. É bene ricordare che l'infezione da papilloma virus è sempre più comune e che può riguardare indistintamente maschi e femmine, proprio per questo l'attenzione sul tema è diventata importante, implicando l'intervento dello Stato a sostegno della prevenzione.
Prevenzione (screening e vaccino)
Come per qualsiasi patologia, soprattutto nel caso di eventuali neoplasie, la prevenzione è l'arma più efficace e pertinente per poter arginare il problema e contrastare l'eventuale insorgenza. Si può agire preventivamente attraverso lo screening per la diagnosi precoce della patologia del tumore della cervice uterina attraverso l'esecuzione del Pap-test, e del test per l'identificazione del DNA virale (HPV -DNA test) che permette di rilevare la presenza di DNA di ceppi di HPV ad alto-medio rischio, prima ancora che le cellule presentino alterazioni riscontrabili con il semplice Pap test. Ricordiamo che in campo oncologico effettuare diagnosi precoci è essenziale per aumentare la possibilità di guarigione e l'efficacia delle cure. In Italia sono le Regioni a organizzare campagne di screening che normalmente garantiscono un Pap test gratuiti ogni tre anni per le donne della fascia di età 25-29 anni, e un test HPV ogni cinque anni alle donne della fascia di età 30-64 anni. Se lo screening è importante, la prevenzione primaria è essenziale e avviene mediante vaccinazione, ad oggi lo strumento più efficace e sicuro per combattere il rischio di infezione da HPV. Dal 2008 c'è stata l'approvazione dei vaccini per la prevenzione primaria dell'infezione da HPV e la loro introduzione in Italia tra le pratiche vaccinali correnti. I vaccini disponibili sono tre: il bivalente, il quadrivalente, e dal 2017 il 9- valente, indicati contro i ceppi 16 e 18. Il Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale ha inserito la vaccinazione gratuita da HPV nel calendario vaccinale per tutti gli adolescenti di sesso femminile e maschile, infatti, il 12° anno è l’età raccomandata per effettuare la vaccinazione anti-papillomavirus. La vaccinazione non è obbligatoria, ma è inserita nei LEA, i Livelli essenziali di assistenza, per cui è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze; dagli 11 anni d’età la somministrazione è in due dosi a sei mesi di distanza, fino ai 14 anni, divenendo a tre dosi dai 15 anni in poi. A seconda delle Regioni è prevista l’eventuale estensione della gratuità fino ai 18 anni e per categorie di persone a rischio, oltre a sistemi di co-pagamento, per cui il costo della vaccinazione è sostenuto in parte dal cittadino e in parte dalla Regione. Vale la pena ricordare che tutte le regioni ormai offrono il vaccino HPV alle ragazze di 25 anni, in occasione del primo invito allo screening cervicale (Pap test) e alle donne a cui è stata diagnosticata una lesione cervicale di grado CIN2 o superiore. I dati evidenziano che il beneficio della vaccinazione si estende anche alle fasce d'età adulte fino ai 45 anni è anche oltre, pertanto è consigliato sottoporsi alla vaccinazione per prevenire il rischio di contrazione del virus.
Fondo EASI e EBCE incentivano la prevenzione primariaFondo EASI ed EBCE, sempre in prima linea per sostenere gli iscritti nell'affrontare le piccole e grandi spese della vita, a partire da quest'anno, hanno arricchito il "Pacchetto Welfare", nato dalla collaborazione tra i due Enti, con una serie di contributi per spese sostenute nel 2024 per offrire agli iscritti un'ampia gamma di contributi a tutela del benessere della persona. Tra i nuovi contributi del 2024 e stato inserito proprio quello per le spese sostenute a seguito di vaccinazione anti HPV, all’interno di un quadro di prevenzione di malattie oncologiche. Per gli iscritti ad entrambi gli Enti è previsto il contributo massimo di € 80,00 o in alternativa il rimborso del ticket sanitario con tetto massimo sempre di € 80,00 per le spese relative alla vaccinazione. Questo tipo di sostegno dimostra la lungimiranza e l'attenzione dei due Enti verso ambiti legati al benessere e alla salute sempre più rilevanti e essenziali, ma soprattutto essere al passo con i cambiamenti e le esigenze di determinati periodi storici. Oltre al contributo per le spese per la vaccinazione anti HPV, sempre in ambito di prevenzione e contrasto allo sviluppo di gravi patologie, meritano di essere menzionati anche il contributo garantito per le spese sostenute in caso di visita ginecologica o andrologica; quello per la visita senologica e l'ecografia mammaria, che dimostrano quanto Fondo EASI e EBCE lavorino in sinergia e sostengano la cura degli iscritti.
A cura di Fondo EASI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa
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